La Fondazione C.M. Lerici offre ogni anno borse di studio e contributi alla traduzione per cittadini svedesi ed italiani.

La storia della Fondazione C.M. Lerici si lega indissolubilmente alla storia dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, la cui prima sede in Linnégatan 16, nel centrale quartiere di Östermalm, fu inaugurata nel 1942. Inizialmente, si svolgevano attività principalmente legate all’insegnamento della lingua italiana. Dopo pochi anni, tuttavia, tale sistemazione si rivelò inadeguata, così che fu decisa la costruzione di una sede indipendente, che ancora oggi ospita l’Istituto Italiano di Cultura.

Un ruolo chiave nell’edificazione del nuovo Istituto di Cultura fu ricoperto dall’industriale italiano Carlo Maurilio Lerici, il quale, giunto in Svezia negli anni Trenta, si dedicò prevalentemente alla produzione dell’acciaio inossidabile, coltivando al contempo numerosi interessi culturali, soprattutto in ambito archeologico.

Intorno alla seconda metà degli anni Trenta, nel quadro degli accordi bilaterali fra lo stato italiano e quello svedese riguardanti la donazione di appezzamenti di terreno da destinare a istituti culturali, fu individuata un’area nel quartiere di Gärdet. Il progetto del nuovo edificio fu firmato da Gio Ponti, in collaborazione con Pier Luigi Nervi e Ferruccio Rossetti, e donato a Carlo Maurilio Lerici, il quale si assunse l’onere di sostenere la maggior parte delle spese. La sede fu inaugurata il 24 novembre 1958, alla presenza del re di Svezia Gustavo VI Adolfo.

In quello stesso periodo, Carlo Maurilio Lerici decise di dare vita alla Fondazione che porta il suo nome e che ancora oggi eroga borse di studio per cittadini italiani e svedesi che intendono svolgere progetti di ricerca in Italia o in Svezia in un ampio spettro disciplinare, oltre che contributi alla pubblicazione di opere italiane e svedesi. La Fondazione C.M. Lerici fu costituita con gli investimenti dei profitti derivati dai rapporti commerciali e industriali intessuti con la Svezia dallo stesso Lerici, il quale aveva intenzione di lasciare idealmente memoria della sua presenza e della sua attività nel paese da lui tanto amato.

Tra le prime attività promosse dalla Fondazione, si ricorda il I Congresso degli Italianisti Scandinavi nel 1963, che registrò ampia adesione ed presentò interessanti risultati.

CARLO MAURILIO LERICI (Verona, 1890 – Roma, 1981)

Fu un ingegnere e industriale italiano. Laureatosi in ingegneria nel 1913 presso il Politecnico di Torino, si dedicò ad attività industriali e commerciali nel campo degli acciai speciali e inossidabili dal 1920 al 1955. Nei primissimi anni del secondo dopoguerra, Lerici fu il fautore della trasformazione del Centro di Prospezioni Geominerarie del Politecnico di Milano (Italia) in Istituto di Geofisica Applicata, che diventò uno dei più avanzati centri italiani per le ricerche minerarie, sugli idrocarburi, sulle acque e i gas. Parallelamente, nel segno di un grande e costante interesse verso le discipline umanistiche, dopo essersi fatto promotore nel 1941 della creazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, diede vita nel 1947 alla Fondazione che ancora oggi porta il suo nome

Capitale della Fondazione.

Il capitale della fondazione viene gestito a lungo termine rivolgendo grande attenzione al tema della sostenibilità. La fondazione segue precise linee guida in materia di etica, ESG e impronta di carbonio. Lo sviluppo è molto rapido in questo settore e vengono costantemente emanate nuove normative. La fondazione segue tali sviluppi e adatta di conseguenza i requisiti delle proprie normative relative agli investimenti operati.